Quel che so è che tutte le prime cose belle che ho visto, scoperto, annusato, respirato e che ricordo vengono da loro due: mamma e papà.
Visto che oggi è la tua festa, papà... Grazie per tutte le volte che nel cuore della notte eri lì, a consolarmi dalle linee di febbre; per le volte che mi accompagnavi in qualsiasi posto e mi seguivi con lo sguardo, perché la tua super-vista da supereroe (quale sei) arriva oltre l'angolo quando si tratta della tua famiglia; grazie per tutte le volte che ti raccomandavi con l'autista del pullman della gita scolastica; grazie delle volte che ho pronunciato la frase "lo dico a papà" con l'assoluta certezza che saresti arrivato davvero in stile Rambo, ti ho visto così quando ero un po' più bassa di adesso. Grazie per le lezioni su come andare in bicicletta senza rotelle, e un po' meno per quelle nervose su come guidavo la macchina alle primissime armi. Grazie per i pomeriggi di Luglio e Agosto a guardare appiccicati il GP di Formula1.
Grazie per stare sempre dalla mia parte, per il carattere ereditato, ambizioso, sognatore, completamente distaccato dalla sete di cose materiali, il buongusto, le gentilezza, l'essere riservato, questo stare sempre in punta di piedi, l'essere nobile nel vero senso della parola. Una nobiltà fatta di cose semplici quanto oramai inusuali, in questo pianeta ammassato da "mezz'uomini, ominicchi e quaquaraquà".
Un supereroe sensibile tutto mio.
Supereroe o superpapi sappi che, anche se avessi potuto fare dei colloqui di selezione con tanto di curriculum vitae, avrei scelto te come papà-padre.
Per quanto goffi e incompleti rispetto a quello che tu sei per me, questi sono i miei auguri per te.
PS. vedi queste foto? Le ho scattate insieme a te, in una mattina d'inverno con il sole e il mare che si accarezzano. Vedi quello sbrilluccichio sul mare? Mi ricorda i tuoi occhi quando mi guardi. Esattamente quello sbrilluccichio indefinito e pieno di bellezza.