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L'Anelleria (Roma): quando un gioiello diventa "democratico"

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Circa due anni fa me ne parlò un'amica a cena; una di quelle donne interessanti, con la super dritta sempre in tasca tra il serio e il faceto, tra l'utile e il dilettevole, insomma una di quelle donne insieme alle quali mi iscriverei anche ad un corso di latino-americano (si fa per dire, a tutto c'è un limite!). Eravamo dinnanzi un piatto esagerato di tonnarelli cacio e pepe, quando mi raccontò dell'Anelleria: "ma sai che al centro di Roma c'è un posticino dove puoi concederti il gioiello tanto sospirato?", sventolando il suo anulare con tanto di anello, che avrei giurato essere l'originale di un noto brand di gioielli.

Insomma se hai in mente un gioiello particolare, visto in copertina su un magazine modaiolo, di quelli davvero lussuosi, bene puoi sospirare e... commissionarlo! Verrà realizzato in argento placcato oro e pietre. Il tutto a prezzi cheap e senza il timore di portare in giro un gioiello esageratamente costoso.
Roba da mandare in pensione il principe azzurro, per la serie: "caro principe, lo sbrillocco me lo concedo da sola!".




Questa rivelazione ghiotta è rimasta nella mia memoria, con un solo imperativo: devo andarci!! Così in un pomeriggio di timida primavera, eccomi dinnanzi la vetrina dell'Anelleria, nel cuore di Roma (Via dei Banchi Vecchi). Sorpresa da tanti gioielli sfavillanti, dove il luccichio delle pietre viene esaltato dal negozio in stile Epoque; un posto che rievoca altri tempi.
Mi accoglie il proprietario, appassionato inevitabilmente di gioelli; si diverte a mostrarmi le sue creazioni. In particolare, mi svela quanti anelli alla "Kate Middleton"ha venduto. Questo per capirci:



Certo non sarà l'originale, non ci sarà dietro una storia degna di un fotoromanzo, niente principi, principesse e cavalli bianchi, ma è un modo per concedersi un gioiello come un gioco da indossare come e quando si vuole, e da riporre nel proprio portagioie tra braccialetti di perline e varie. Senza troppi pensieri. Naturalmente questo è solo uno tra i tantissimi preziosi possibili.


Un'idea da tenere presente per un auto-regalo, o per una persona cara. Io ho già qualche idea....
Ah, ho già detto che sono gioielli riprodotti con la massima cura per i dettagli, lontani dai soliti gioielli low cost che somigliano più a delle patacche?




Come vestirsi ad un matrimonio: il dress code per invitate che non sbagliano un colpo!

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"Cosa mi metto?" E' questa la prima domanda che lampeggia nella testolina di ogni donna non appena riceve un invito ad un matrimonio.
In realtà accade sempre, ma in occasione di un matrimonio la scelta sulla mise giusta si fa più ardua. La buccia di banana è in agguato, per di più con l'aggravante di essere immortalate nell'album di famiglia, e per sempre! Vietato sbagliare look: sembra il minimo da fare!

Punto uno. Bisognerebbe iniziare da un' abitudine sacrosanta: star bene con sé stesse. Il ché non significa indossare un paio di jeans, ma puntare sulla semplicità piuttosto che indossare come un diktat senza appello abiti eccessivi e tacchi vertiginosi.

Punto dueLeggere attentamente le istruzioni, alias l'invito ricevuto. Sì, è proprio nella busta bianca che profuma di fiori d'arancio che troveremo la risposta alla domanda:"Cosa mi metto?".
Il matrimonio sarà di giorno o di sera? In quale location? 

Prima di andare a fare shopping o in missione esplorativa dentro il proprio armadio, vediamo quali errori evitare...


Dal film "Matrimonio con sorpresa"
  • Cosa non indossare ad un matrimonio per evitare l'annosa buccia di banana:

No, no e poi no al bianco. E' il colore della sposa, indossare un total white sarebbe un maldestro tentativo di rubarle la scena. 

No anche al nero; non si addice al colore della festa, fatta eccezione per i matrimoni celebrati di sera, dove il party in location decisamente glamour caratterizzerà le nozze.

Bocciati gli abiti troppo audaci; dimenticate in armadio minigonne e trasparenze eccessive.

No ad abiti con fantasieanimalier da principesse della jungla.

No al color rosso (troppo vistoso) e al viola. 

No anche agli accessori troppo casual come scarpe e borse in cuoio, pelle, pvc.

Non è il caso di indossare tutta la gioielleria di cui si dispone, ai matrimoni capita di imbattersi in "alberi di Natale" fuori stagione!

Tolti di mezzo gli errori più comuni, veniamo alle idee su come vestire ad un matrimonio.

  • Matrimonio di giorno:
Via libera ad abiti a ginocchio o poco sopra. I tessuti dovranno essere raffinati, come seta, organza, chiffon, pizzo. Niente paillettes, adatte solo dal tramontar del sole.

I colori? Meglio scegliere colori tenui, pastello e cipriati. Se l'evento si terrà in estate sì a colori accesi, come il giallo, il verde smeraldo, il colore albicocca, blu cobalto.

L'acconciatura e il trucco dovranno essere quanto più naturali possibile per un effetto sofisticato privo di eccessi; sì al make up mat e anche ai rossetti lipstick senza glitter.

Niente tacchi vertiginosi e zeppe, andrà benissimo un tacco medio-alto. Sì anche a ballerine-gioiello impreziosite da strass, pietre, etc. Quanto ad agilità sarete in pole position nell'aggiudicarvi il bouquet della sposa!


  • Matrimonio di sera:
Sfatiamo subito una falsariga: l'abito non dovrà essere necessariamente lungo. Molto dipende dal ricevimento: se si terrà in una cornice importante è da prediligere un abito lungo, viceversa se l'ambiente è più easy andranno benissimo gli abiti corti.
Sì a tutti i colori, anche il nero. Resta out il rosso.

E il viola? Una nota credenza non lo pone tra i colori più acclamati per le grandi occasioni. Credenza o meno, indossarlo resta un errore nella comunicazione. Quello che indossiamo racconta di noi; pertanto scegliere un colore legato ad una credenza negativa può suonare come una dimostrazione/sfida, o comunque denota un atteggiamento non proprio gioiso verso il grande giorno degli sposi.

Il trucco per un matrimonio sul calar della sera può sicuramente osare di più. Sì a rossetti dalle tinte forti, glitter, smooky eyes, quest'ultimi magari dalle tonalità non troppo dark

Sì ad acconciature importanti, magari con un tocco romantico. Uno chignon morbido potrebbe essere la scelta migliore per un look sofisticato.

Gli accessori?Scarpe e borse possono anche non essere abbinate tra loro. Cercate però di non esagerare con i contrasti di più colori tra accessori e abito.

Le pochette sono da preferire di giorno e di sera. Da quelle più grandi, formato busta per il giorno a quelle gioiello e mini (da metterci solo il rossetto, per intenderci!) per la sera.
Vietate sempre e comunque le borse capienti.

Infine i gioielli: possono essere discreti o dal design più eccentrico, tutto dipende dall'abito.
Un abito dalle linee romantiche richiama uno stile decisamente bon ton e vintage. Un look più moderno, dai tagli retti e decisi si sposa meglio con gioielli di carattere. Ovviamente niente borchie, croci heavy metal, frasi come peace&love; sì invece a fiori, figure geometriche, pietre.

Infine, regola d'oro (sempre valida!): "Prima di uscire togli qualcosa!". La lezione di Coco Chanel non fa eccezione in occasione di un matrimonio!

E' tutto: salve dalla buccia di banana (o almeno si spera!), pronte per il cheeeeeseee dinnanzi al fotografo?

Vi lascio ai suggerimenti in fatto di abiti, accessori e gioielli... 



Una cascata di petali e fiori. Il look romantico per un matrimonio.
Elie Saab
Giallo per un matrimonio d'estate. By Aigner
Azzurro come una sirena. Versace
Sofisticata e perfetta la proposta Pronovias per un matrimonio
Blu, un classico ben interpretato da Pronovias
Un abito ricco ma senza eccessi. Pronovias

Un abito semplicemente da favola.
Giambattista Valli
Elie Saab
Ok, avevo detto niente rosso, ma qui siamo in zona Cesarini con questo arancione e fiori blu di Alberta Ferretti.
Troppo bello per non metterlo!
Abito giallo. Pronovias
Ancora... Alberta Ferretti
Pronovias
Alberta Ferretti
Gucci
Come una sirena, perfetto per un matrimonio d'estate in una località marina.
Renato Balestra

Avevo detto niente spacchi e abiti audaci, ma Elie Saab non è mai eccessivo in questo!
Pochette Zagliani come macaron

Pochette  gioiello. Elie Saab
Un pizzico di brio è concesso anche ad un matrimonio, no?
Lulu Guinness

Il romanticismo sfarzoso di Dolce & Gabbana

L'originalità delle pochette di Anya Hindmarch

Corto Moltedo
Just Cavalli

Foglie preziose. Jimmy Choo

Un classico senza tempo. Jimmy Choo
Miu Miu

L'originalità di Miu Miu


Un classico in chiave contemporanea.
Tataborello

Tataborello

Con la giusta necklace anche un tubino colorato potrebbe essere la scelta giusta per un matrimonio di giorno.
Tataborello
Cher Dior Collection

Tiffany&Co


Book-pills | "Il cacciatore di aquiloni", Khaled Hosseini

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Foto Tiziana B.
"Era solo un sorriso, niente di più. Le cose rimanevano quelle che erano. Solo un sorriso. Una piccola cosa. Una fogliolina in un bosco che trema al battito d’ali di un uccello spaventato. Ma io l’ho accolto. A braccia aperte. Perché la primavera scioglie la neve fiocco dopo fiocco e forse io ero stato testimone dello sciogliersi del primo fiocco."
Khaled Hosseini, "Il cacciatore di aquiloni"

P.S. Buona Pasqua... tra cioccolata, uova e sorrisi pronti a sciogliere la neve. Qualsiasi neve "dentro".

Viaggi in pillole | Marzamemi e la sua Tonnara, posti di cui innamorarsi (perdutamente)

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©Tiziana B.
Domenica, una piazza, le persone che parlano tra loro di tutto e niente, i bambini che corrono. Posti con un'anima.
Eccomi con una speciale cartolina dalla mia Sicilia, la mia adorata terra, storia ormai trita e ritrita per chi mi segue. Visto che si avvicina l'estate mi sembra cosa utile avanzare pillole di viaggio, oltre alle mie consuete pillole di libri. Tutto in pillole, sono fatta per le piccole dosi.

Dicevamo delle pillole di viaggi: prima tappa, Marzamemi. Un piccolo villaggio di pescatori dove i colori, i profili, le barche ormeggiate e la splendida tonnara parlano al cuore. Persino il nome mi ricorda elementi fiabeschi: per un gioco d'associazione mi salta in mente il famoso marzapane.
Marzamemi è un posto che trasuda storie vere, fatti di una vita semplice e dura, di chi si confronta con il mare. Il periodo migliore per visitarlo è in primavera e nel mese di Giugno, oppure nei mesi di Settembre/Ottobre, quando le temperature sono estive, ma non c'è ancora la calca dei turisti che sottrae sempre qualcosa ad un luogo. 

La tonnara ha una storia antichissima; un tempo era il luogo dove si lavorava il tonno salato e sott'olio, poi divenne un ricovero per le barche danneggiate, riparate da mani forti, composte da dita nodose, abbronzate. I visi degli anziani pescatori ti rapiscono ancora; senza parlare raccontano quello che era un tempo, quella nostalgia che si nutre di ricordi, di un mondo che non c'è più. Rughe d'espressione di chi ha affrontato il mare, il lavoro manuale, di chi ha una modesta cultura e verità ben collaudate, ed è in quella semplicità, immensamente libera, meravigliosamente bella che è dolce naufragare.

P.S. vietato andare via da Marzamemi senza aver mangiato un buon primo al profumo di bottarga e un buon calice di vino bianco.
Buon viaggio!
©Tiziana B.
Il piccolo porto di Marzamemi




©Tiziana B
.Una piccola via, destinazione il mare.

©Tiziana B.
Le casette dei marinai di questo antico baglio sul mare.

©Tiziana B.
In estate la piazza è popolata da tante sedie in legno e vimini dai colori mediterranei.
©Tiziana B.
Il palazzo principale che conduce alla tonnara.
©Tiziana B.
Interno della Tonnara. 


©Tiziana B.
Chissà di chi era questa bicicletta. Chissà quante volte viaggiava tra quelle vie con i pensieri di chi pedalava.

Wycon make-up: i trucchi migliori e quelli out

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Recensione make-up Wycon. Bene, a questo punto dovrei esordire con "Ciao ragazze...", ma vi risparmio. Avvicinatevi allo schermo, un po' sottovoce posso ammetterlo: ultimamente sto in fissa con il make-up, quindi mi diletto a zompettare tra varie case cosmetiche, a testare varie et eventuali: dal trucco tradizionale, a quello più "salutare", alias, minerale. 

Ogni tanto vi delizierò con recensioni di prodotti cosmetici e dei trucchi provati, giusto per dire la mia, come se il web non ne avesse già abbastanza! Pazientate, è estate e la voglia di cose leggere si insinua come la sabbia...

Iniziamo le suddette recensioni con Wycon. I prodotti provati sono diversi e tra questi ho trovato qualcosa di valido e qualcos'altro che decisamente non ricomprerei.

Mi garbano:
La matita occhi Long Lasting Eye line, deep black 01. Perché? Dura tutto il giorno, anche in condizioni di caldo e umidità estreme (vedi la morsa di caldo di questi giorni). Non sbava e resiste a perfezione anche nella riga interna dell'occhio. Il nero è davvero molto intenso. Il tratto è morbido e permette di essere sfumato davvero con facilità, anche per le meno esperte. 

Primer occhi e labbra. Mantiene quanto promette, in particolare come fissante trucco per gli occhi. Permette di sfumare il colore degli ombretti senza appesantire la palpebra, non va nelle pieghe, i colori resistono per 6/8 ore filate! Sulle labbra un tantino meno.

Pennello fondotinta 101. Perfetto per stendere primer e fondotinta fluidi. Grazie alle setole sintetiche non troppo "fitte" (come un kabuki, per intenderci) riesce a garantire un effetto naturale e coprente. Non assorbe il prodotto, ma lo rilascia gradualmente permettendo di lavorare bene i fondotinta, anche quelli più difficili da stendere.

Non mi garbano:
Kabuki large con pochette. L'unica cosa buona è appunto la piccola pochette. Per il resto perde facilmente le setole, oltre a non essere il massimo per stendere ciprie e terre.

Matita occhi 02 burro. Da una matita che si applica all'interno della riga inferiore dell'occhio mi aspetto una buona tenuta. Invece svanisce dopo poco tempo, lasciando l'occhio con un color pallido sbiadito.

Fondation Lift Effect SPF15, tenuta 16 ore. Siamo ben lontani dalle 16 ore. Non arriva a 6 in modo soddisfacente. E' un fondotinta che tende a lucidarsi, e cosa peggiore ad ossidarsi assumendo l'aspetto "aranciato". 

Per la categoria "NI", senza infamia e senza lode:
I-color face palets. Una palette perfetta in viaggio, specie in estate poiché racchiude terra, blush e illuminante. Quello che ci vuole per un trucco senza pretese, da giorno o di sera. Il prezzo è ottimo.

Base setificante. Si tratta di un primer che rende vellutata la pelle come seta. Non la consiglierei per il trucco di tutti i giorni, poiché come i muri ormai sapranno, i primer ostruiscono i pori della pelle. Lo consiglio però in occasioni speciali, quando si vuole un make-up perfetto. Grazie alla base infatti sarà più facile stendere il fondotinta, e avere un'effetto più omogeneo dell'intero trucco.

Ps. vi lascio ad un video-tutorial Wycon, perfetto per un make-up d'estate: fresco e luminoso!


Book-pills | "Fai bei sogni", Massimo Gramellini

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©Tiziana B.
"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidano nella tua ribellione."
- Fai bei sogni, Massimo Gramellini 

da PensieriParole

Catalogo Ikea 2016: back home

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vederlo, il catalogo Ikea 2016, viene voglia di autunno, certo senza fretta! E per fortuna che c'è: questo scrigno di pagine che raccontano uno stile di vita rassicurante, dove tutto va bene e dove c'è spazio per tutti. Persino a vedere gli attori che animano cucine e salotti viene voglia non solo di comprare ma anche di conoscere tutta questa bella gente che prepara dolcetti, che gioca nella camera dei pargoletti, sempre con il sorriso e zero paranoie, sembrano pure interessanti. Insomma gente normale, mediamente equilibrata, con la quale sarebbe bello aprire un buon vino e preparare insieme una ricetta, anche svedese (a limite dopo si ricorre ad un last minute aglio, olio e peperoncino!).

Veniamo al catalogo Ikea 2016, che è meglio...

Tutti insieme appassionatamente, grandi e piccini. Bianchi, gialli, blu, a pois! Sì sarebbe bello vivere in un mondo che se ne frega delle distinzioni tra me e te.
L'idea da copiare: tocchi di turchese anche in cucina e illuminazione dallo stile industriale, volutamente immediato.
Concordo!

Non propriamente l'idea della nonna con reumatismi e grembiule a fiori a seguito. Anche se, io rimango per la tradizione. Magari senza i reumatismi.

Avere una mamma con cui coltivare un piccolo orto in casa? Ma anche sì, meglio di un pomeriggio dal parrucchiere o illuminando discutibili pollici su Facebook, no?


Ikea non è un posto che vende solo cose. Ispira in qualche modo; ti fa rientrare a casa con la voglia di organizzare tutto, rivoluzionare persino quel cassetto dimenticato o di mettere in ordine il frigo, più o meno così (vedi foto sottostante). Anche se la situazione "ho tutto sotto controllo" durerà per un solo giorno, questo è poco ma sicuro!

© Photo Ikea

Ultime da Milano Fashion Week: come passa il tempo...

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Leggere Gramellini, che sia il suo "Buongiorno", che sia il suo ultimo libro, o che si metta a scrivere bugiardini o etichette per il dentifricio è sempre come sorseggiare un bicchiere d'acqua con 40° C all'ombra: rinfrescante. 

Stamani, per dire, lo ritrovo - inaspetattamente - con un pezzo dedicato alla vicenda Kate Moss e Cara Delevingne che condivido (ecco il link qui). Non siete a conoscenza del fattaccio? Mentre Milano mette in scena la sua celebre settimana modaiola, dove le fashion victim si travestono a festa grande, sono arrivate loro: Kate Moss, icona non solo delle passerelle, ma piuttosto di un nuovo modo di comunicare la bellezza. Magra e maledetta, tutto l'opposto delle iconiche modelle bamboleggianti che l'hanno preceduta; le stesse che lei, con le sue ossa e viso spigoloso ha eclissato copertina dopo copertina, catwalk dopo catwalk.  E poi la Dequalcosa che a detta di molti dovrebbe essere l'erede di Kate. Anche se non vedo il carisma di Kate, vedo sì le ossa, vedo sì il viso un po' imbronciato più che "maledetto", vedo pure faccini scemi che immagino dovrebbero essere trendy, ma nulla di più. 





Un fac-simile di qualcosa che ricorda vagamente un'altra cosa, senza essere quella cosa nel suo significato. Non la pensano così le fashion victim che le hanno accolte, o meglio, che hanno accolto solo una delle due, inneggiando un solo nome: indovinate quale?
Qualche indizio: l'ultima arrivata, il fac-simile, quella con il viso imbronciatello
Cara.  

Bene, come Gramellini ricorda il tempo passa, ed è ancora più spietato con chi:
"Il tempo si accanisce in modo speciale su chi ha agganciato il proprio successo a corde volatili come la fotogenia e la moda."

E continua: 

"Ma nessuno può negare che, nel suo essere fotogenica e alla moda, l’ossuta Kate emani un talento che Cara Delqualcosa non possiederà mai. Il suo problema non è dunque la perdita delle capacità, ma del senso di sé. De Gregori non suonerebbe in una discoteca subito dopo Marco Mengoni."

La perdita del senso di sé, esatto. Quello che ti espone a umiliazioni, a fare cose che non ti appartengono. Promemoria che sarebbe meglio avere tutti a mente, anche nelle nostre piccole (si fa per dire) esistenze. 



Book-pills | "Non ora, non qui", Erri De Luca

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"Se tu sarai capace di stare senza attesa, vedrai cose che gli altri non vedono. Quello a cui tieni, quello che ti capiterà, non verrà con un’attesa."

 - Non ora, non qui, Erri De Luca

"Il giovane favoloso": il film che dipinge un visionario, Leopardi. E non chiamatelo "pessimista sfigato", please!

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Il giovane favoloso" era tra i film da vedere da quando era in uscita al cinema e l'ho perso (mea culpa!). In questi giorni è in programmazione su Sky. Se non siete in vena di Leopardi, perché il giovane favoloso non poteva che essere lui, meglio optare per l'allegra biografia di D'Annunzio, con i suoi flirt.

Il pessimismo cosmico attribuito da sempre a Leopardi è un giudizio banale e vuoto, come nello stesso film è riportato. "Ma che parole vuote, pessimismo... ottimismo...".





Certo crescere in un piccolo paese come il suo, Recanati, con tanto di padre non soltanto autoritario ma morbosamente possessivo nei confronti dei tre figli, Giacomo, Carlo e Paolina; per di più con una madre acerba, ostinatamente immobile nei sentimenti... diciamolo non sono gli ingredienti più azzeccati per avere una vita facile. Se poi uniamo le sofferenze fisiche che affliggevano la sua vita...
Nonostante tutto non si può semplificare Leopardi in quel misero "pessimismo".

Nel film, bene interpretato da Elio Germano, in un ruolo non semplice e pieno di aspettative, ci sono punti salienti che sottolineano quanto il pensiero di Leopardi non è semplicisticamente legato alla sua condizione, ma prende vita dalla capacità straordinaria di provare empatia verso il mondo, di scorgere quel sottile fil rouge che unisce le cose. Di sentire il peso delle connessioni e per questo desiderare di: "Vivere a caso. Non chiedo altro in fondo..."


Chi è dotato di una straordinaria intelligenza unita ad altrettanta fuori dall'ordinario sensibilità (pessimo connubio) finisce con il diventare un visionario. La sua personale visione era quella di tante infelicità individuali che non potevano dare frutto a quella felicità di massa, avanzata dai giornali del suo tempo. Dove il progresso sembrava promettere nuove vite, liberate dall'infelicità. Considerazioni più che attuali leggendo i nostri di giornali, dove tecnologie, app e altre distrazioni dovrebbero rendere la vita più felice, più facile, più. In qualche modo, senza sapere bene come.



I critici del suo tempo non lo incoraggiavano certo per il modo "buio" di dipingere la vita. Riconoscevano un talento a metà: peccato per quella sua nota, fin troppo marcata, di nero. Accostavano spesso il suo nome a quello di Alessandro Manzoni, suo contemporaneo e apprezzato nei salotti letterari. Personalmente, tra i banchi di scuola mi serviva una gomitata per mantenermi sveglia nelle ore dedicate ai "Promessi Sposi", che spiccavano in particolare per la straordinaria mediocrità di qualche personaggio. Povero Leopardi. La gente preferiva (e preferisce) esorcizzare le paure con una storia garbatella e dal lieto fine assicurato.
"Io non ho bisogno di stima, o di gloria..o di altre cose simili. Io ho bisogno di amore, di entusiasmo, di fuoco, di vita..."  (G. Leopardi) 
"Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d’ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz’altro pensiero"
(G. Leopardi) 
Tuttavia, mi ha stupito leggere quanto il film di Mario Martone sia stato apprezzato, classificandosi secondo al botteghino. Chi l'avrebbe immaginato? In quanti solo a leggere il titolo di questo post avranno chiuso la finestra in un riflesso quasi incondizionato?
Invece Leopardi ha avuto il suo perché al cinema. Segno che, nonostante la lettura "forzata" tra i banchi di scuola; nonostante quell'idea grezza di "pessimista sfigato", resta immortale nella sua bellezza. Non svanisce la mente di un giovane favoloso, che sa essere attuale in tempi con scenari diversi, tale da essere un rifugio, al punto che persino il suo "nero" sa diventare, a suo modo, più intimo e caldo.

Il trailer ufficiale.

Tendenze moda autunno inverno 2014-2015: i colori che finiranno dentro l'armadio (e non solo)

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Dieci colori moda per questo autunno-inverno 2014-2015, a dettarli è ancora Pantone. L'armadio e la casa si colorano anche nei mesi più freddi...


Pronte per l'autunno-inverno dietro l'angolo? Se la risposta è "ma anche no"e l'umore precipita giù (che più giù non si può!), viene in soccorso Pantone (azienda americana leader nelle tecnologie della grafica e del colore) che con la sua nuova palette di colori solletica la voglia di abbandonare telo mare e infradito (ma senza fretta!). Parola di una che imposterebbe volentieri il rewind da Giugno in poi.

Se vi aspettate i soliti grigi, il trito e ritrito marrone e nient'altro siete fuori strada. Al contrario, per questa stagione fredda ci attendono tonalità accese, come i colori sorbetto che ricordano golosissime marmellate; colori avvolgenti come il calore del cognac e le foglie d'autunno, e ancora, nuance gentili, in punta di piedi, pronte ad evocare le prime ore del mattino, con il sole pallido pronto ad accarezzare lievemente i paesaggi.

Ogni anno, stagione dopo stagione Pantone prepara un ventaglio di colori che detta tendenze nelle mode: non solo in passerella ma anche tra le mura di casa. Vi lascio alle dieci sfumature, tutt'altro che di grigio.


Sangria:
contro le giornate uggiose


Aurora Red:
il nome è già una promessa di calore & luce





Mauve Mist:
il colore per le anime più romantiche









Radiant Orchid:
decretato (da Pantone) colore 2014, resiste anche in autunno




Cypress:
il colore che ricorda i paesaggi autunnali







Bright Cobalt:
le tonalità del blu e dell'indaco non spariscono con l'estate








Royal Blue






Aluminum:
un colore così versatile che dovrebbe essere la base perfetta per ogni outfit





Cognac: 
Da amare per le sue sfumature avvolgenti. Non solo in armadio ma anche in casa





Misted Yellow:
Il giallo delle foglie d'autunno? 
Poteva forse mancare?





[Immagini by Pantone.com - Pinterest.com ]

Movimenti

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Taormina
Bene, anche quest'anno panettoni e brindisi della mezzanotte sono andati. Adesso quanto manca all'estate? 

Non aggiornavo da tempo immemore, la sensazione di aver detto e letto tutto esige (spesso) lunghi silenzi fatti di vita. Poi si ritorna a mettere nero su bianco due righe, magari accanto ad una fotografia di un giorno qualunque, dimenticata tra le tante fotografie di un anno denso, come la cioccolata calda quando viene bene.
Auguri, per questo duemilasedici, a voi che passate di qua con affetto, chiedendovi "ma che fine avrà fatto?", e a voi altri, inciampati per caso in questo non-luogo.

Book-pills | "Seta", Alessandro Baricco

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"Aveva con sé l’inattaccabile quiete degli uomini che si sentono al loro posto. Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva attraverso il parco fino al lago, e si fermava per ore, sulla riva, a guardare la superficie dell’acqua incresparsi formando figure imprevedibili che luccicavano a caso, in tutte le direzioni. Era uno solo, il vento: ma su quello specchio d’acqua, sembravano mille, a soffiare. Da ogni parte. Uno spettacolo. Lieve e inspiegabile."
 -Alessandro Baricco, "Seta"

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